Dalle sorprese targate Pjaca e Brekalo alla bocciatura di Zaza: l’attacco convince anche serve più cattiveria
Sotto porta il Toro avrebbe bisogno di maggior incisività e questo lo stesso Juric lo ha più volte ribadito. Tuttavia, se si osserva il rendimento individuale degli uomini del reparto avanzato granata la media è tutto sommato positiva. Al netto anche dei tanti infortuni che hanno falcidiato Belotti e compagni in questi primi mesi di campionato. Vediamo dunque chi tra gli attaccanti si è guadagnato la promozione sul campo e chi, al contrario, è stato bocciato o rimandato.
Toro, l’attacco: i promossi
Belotti: tra un infortunio e l’altro, l’inizio di stagione non è di certo stato esaltante per il Gallo che ha dovuto fare i conti con due lunghi stop che hanno di fatto compromesso il suo rendimento. Senza contare le continue incognite riguardo il suo futuro e la sua permanenza o meno alla corte di Juric. Non parlare di promozione per il Capitano granata, tuttavia, sarebbe quanto meno fuori luogo. Al Toro mancheranno anche i suoi gol, cosa che Juric si augura di ritrovare al più presto, ma in quanto a professionalità, impegno e dedizione alla maglia no seco do a nessuno. Fuori o dentro al campo è e resta il simbolo di questo Toro.
Sanabria: chiamato in causa sempre più frequentemente soprattutto data l’assenza del Gallo, non è riuscito in quanto a rendimento e gol ad essere particolarmente incisivo. E’ fuori discussione, però, che tra chi ha entato di sostituire Belotti (leggasi soprattutto Zaza) è stato proprio Sanabria a dare le sensazioni migliori. “Può fare di più”, aveva detto Juric e su questo non ci sono dubbi: che la promozione serva da stimolo per la seconda parte di stagione. Al Toro serve anche il suo contributo.
Pjaca: tra le sorprese di stagione, quella di Pjaca è certamente una delle migliori. Gli alti e bassi non sono mancati ma in breve tempo ha saputo ritagliarsi un ruolo più che importante nello scacchiere di Juric. Come il Gallo, anche Pjaca ha dovuto fare i conti con stop e infortuni che tuttavia non lo hanno fermato: la prima parte di stagione è stata più che positiva e se la condizione fisica non gli volterà le spalle potrà fare la differenza.
Praet: al pari di Pjaca, e nonostante una condizione fisica non sempre impeccabile, è certamente uno dei pezzi forti arrivati in estate. Impiegato tanto come centrale di centrocampo quanto in posizione avanzata è entrato in pochissimo tempo nella parte alta delle gerarchie del tecnico,. E li è rimasto: al centro del progetto di Juric. Promozione più che guadagnata.
Brekalo: arrivato in estate nessuno si sarebbe aspettato un rendimento e una capacità di risultare decisivo come quella mostrata, anche se non con totale continuità, da Brekalo. Rispetto al passato, con Juric ha cambiato posizione risultando più libero di muoversi e spaziare e i risultati si sono visti. In più di un’occasione ha messo lo zampino su azioni decisive per i granata e per il tecnico è diventato quasi imprescindibile. Insieme a Pjaca e Praet è indubbiamente uno degli uomini chiave del suo progetto: il girone di ritorno li attende.
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amici di fede un inciso su Belotti:penso che ormai sia da considerare un ex. Ha fatto le sue scelte,del tutto legittime e comprensibili, ma é perso alla causa. i giocatori passano (anche Cairo un giorno non ci sarà più) ma il Toro resta
Magari l’esperienza di zaza col Torino fosse davvero al capolinea, farei festa
Zaza e Verdi bocciati gli altri tutti rimandati,chi più chi meno non ha fatto abbastanza,Warming ingiudicabile